
Questa la notizia, purtroppo la bella trasmissione di Sgarbi non ha superato la prova del pubblico televisivo. Coraggioso l'intento, certamente un programma al di sopra della media, dove hanno trovato spazio arte, cultura, chicche musicali e sentimenti veri, Sgarbi ha citato nel suo monologo Pasolini, Cossiga, Federico Zeri, Carmelo Bene, Walter Chiari, Buster Keaton. Il tema della serata era "il padre", avrebbe dovuto essere Dio ma è stato cambiato all'ultimo per polemiche dei soliti noti. Di forte impatto il Dies Irae mentre sullo schermo scorrono le immaginidel giudizio universale di Michelangelo alternate a travolgenti sequenze di catastrofi, dal crollo delle Torri Gemelle a New York al terremoto eallo tsunami in Giappone, dai Buddha fatti esplodere in Afghanistan, al terremoto dell’Aquila. Toccante discussione sulla paternità con l'ingresso in studio del figlio Carlo Brenner Sgarbi. Non sono mancati attacchi alla mafia ed alla cattiva stampa che sul nulla costruisce quotidianamente castelli e fatti.

Peccato dicevamo perché era l'occasione per una tv diversa, impegnata ma non di sinistra (e nemmeno troppo di destra a dire il vero) un'occasione sprecata dalla RAI in nome dell'Auditel, quando invece come servizio pubblico dovrebbe badare più se non soprattutto alla qualità delle trasmissioni che noi paghiamo con il canone.
Intanto il signor Travaglio e la solita intellighenzia di sinistra se la ridono. Vuol dire che preferiscono trasmissioni diverse e che tanto danno alla cultura del nostro paese. Ognuno ha ciò che si merita, noi ad Anno Zero ed all'Isola preferiremmo altro, ma non contiamo nulla. Vorrà dire che ci consoleremo con un buon libro, magari d'arte.
Alla prossima.
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