sabato 21 maggio 2011

I comunisti non esistono più ... però qualcuno dovrebbe avvertirli!

Ogni volta che qualcuno osa tirare in causa il comunismo (che sia Berlusconi od un qualunque altro eretico non conta molto), da sinistra si levano commenti di scherno, risa e strepiti "ma che sciocchezza, non ci sono più i comunisti, aggiornatevi". Ed uno rimane un pò spaesato, incredulo "ma come, non ci sono più i comunisti?" e nella confusione si riflette "magari mi sbaglio" ci si dice. Eppure...eppure ci sono quei centri sociali, quelle bandiere rosse, l'apologia di Cuba ... ma no sei rimasto indietro, il comunismo non c'è più ... eppure tutti quei politici che sono passati dal PCI al PDS ai DS al PD restando sempre al loro posto ... ma va' svegliati ... e Vendola, Bertinotti? ... sono tutte invenzioni di Berlusconi che ti ha fatto il lavaggio del cervello ... lo stupore aumenta sempre più i dubbi sono forti ma non riusciamo a convincerci, e la tassa patrimoniale sbandierata ai quattro venti non è comunista? e tutta l'ideologia che sostiene la sinistra? e tutti quei partiti che richiamano nel nome il comunismo? (Comunisti italiani, Rifondazione comunista, Comunisti Sinistra Popolare ...). Ma basta! I comunisti non ci sono più! Smettetela!
Poi ad esempio troviamo a Milano candidato un com...ehm ex- (scusate) sostenuto da Vendola, ex-comunisti (PCI-PDS-DS-PD), centri sociali, comunisti, ma ci dicono che non ce ne sono più di comunisti, c’è da diventare matti. Poi l’illuminazione. Eureka! Avevamo ragione! Eccolo, un comunista -certo Marco Rizzo (ex-Comunisti Italiani ora Comunisti Sinistra Popolare)- che sostiene l’ex- a Milano. Ecco un’intervista sul ballottaggio: 
«Ora Pisapia ha un dovere. È nelle condizioni di trasformare Milano nella nuova Stalingrado d’Italia» in che modo?  quali dovrebbero essere le parole d'ordine rosse? «Al primo punto metterei l’azzeramento delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni. Anzi, le dico di più lì dove è possibile si dovrebbero ripublicizzare le aziende strategiche della città. Innanzitutto i trasporti e l’energia» Ed al secondo punto? «Il lavoro. Assicurando un posto fisso a tutti i dipendenti precari della pubblica amministrazione milanese» (…) Poi? «Poi c'è la questione immigrati. E qui vorrei essere chiaro. Non è solo un problema di diritti civici. Il diritto di voto dovrebbe essere scontato. Parlo di dignità delle persone soprattutto sul lavoro.» E la moschea? «Per una giunta rossa tutti i cittadini sono uguali davanti alla religione, gli stessi discorsi validi per la Chiesa Cattolica devono valere per le altre fedi (Sic.)» Più moschee per tutti? «Anche (???), ma soprattutto più lavoro per tutti gli immigrati (Sic.)» Insomma, Milano la Stalingrado d'Italia? «Certo. Milano di nuovo rossa. Altrimenti non ne sarebbe valsa la pena e Pisapia avrebbe tradito il mandato degli elettori» (tratto dal quotidiano Libero di Venerdì 17 maggio 2011 a firma Tobia De Stefano).

Quindi? Quindi ci sono due alternative:

1. Qualcuno dovrebbe avvertire gli amici di sinistra che di comunisti ce ne sono ancora, anche se loro non lo sanno (eh si, purtroppo si). Se volete fare un'opera buona, quando trovate qualche incredulo che ancora nega l’esistenza dei comunisti fategli leggere queste poche righe dell’intervista a Rizzo, magari fatelo mentre ancora vi sta sghignazzando in faccia.
2. Se ancora negassero l’evidenza allora suggeritegli di andare ad avvertire Rizzo, i suoi compagni, gli sventolatori di bandiere rosse o i cantori di Belle Ciao, per dirgli una volta per tutte che non esistono.
Alla prossima.

giovedì 19 maggio 2011

"Ci tocca anche VittorioSgarbi" - Chiuso dalla RAI

 "Ci tocca anche VittorioSgarbi", è il programma del celebre critico andato in onda ieri in prima serata su Rai1. La prima puntata ha realizzato l'8.27% di share con poco più di due milioni di telespettatori (2.064mila): questo il risultato in termini di ascolti del programma. Il risultato è nettamente al di sotto della media degli ascolti delle rete per la prima serata. Si tratta quasi della metà di quanto abitualmente Raiuno totalizza, in media, in prima serata. L'ufficio stampa della Rai ha annuciato la sospensione del programma, condivisa dallo stesso critico.

Questa la notizia, purtroppo la bella trasmissione di Sgarbi non ha superato la prova del pubblico televisivo. Coraggioso l'intento, certamente un programma al di sopra della media, dove hanno trovato spazio arte, cultura, chicche musicali e sentimenti veri, Sgarbi ha citato nel suo monologo Pasolini, Cossiga, Federico Zeri, Carmelo Bene, Walter Chiari, Buster Keaton. Il tema della serata era "il padre", avrebbe dovuto essere Dio ma è stato cambiato all'ultimo per polemiche dei soliti noti. Di forte impatto il Dies Irae mentre sullo schermo scorrono le immaginidel giudizio universale di Michelangelo alternate a travolgenti sequenze di catastrofi, dal crollo delle Torri Gemelle a New York al terremoto eallo tsunami in Giappone, dai Buddha fatti esplodere in Afghanistan, al terremoto dell’Aquila. Toccante discussione sulla paternità con l'ingresso in studio del figlio Carlo Brenner Sgarbi. Non sono mancati attacchi alla mafia ed alla cattiva stampa che sul nulla costruisce quotidianamente castelli e fatti.


Peccato, un bel programma ma evidentemente troppo per il pubblico televisivo abituato al Grande Fratello (o all'Isola dei Famosi visto che era sulla Rai), troppo poco portatore d'odio per il pubblico di sinistra abituato alle invettive più o meno fantasiose contro Berlusconi ed il centrodestra dei vari Anno Zero, Ballarò, Vieni via con me ...  (La tecnica sarebbe stata quella di bastonare con un servizio feroce a documentazione della tesi portata e poi commenti orientati verso la tesi, purtroppo l'unico modo per fare ascolti è questo, se poi ci scappa la rissa verbale ancora meglio).  Aggiungiamo il fatto che il pubblico di destra non sia inquadrato come quello di sinitra che se deve sostenere qualcosa fa gruppo a prescindere dall'oggetto (ricordiamo la scandalosa elezione di Di Pietro al Mugello -feudo rosso per antonomasia-) mentre a destra si va in ordine sparso, se si ha voglia, se si sente si fa, altrimenti fa niente (se non mi piace la Moratti non la voto, altro che Mugello).

Peccato dicevamo perché era l'occasione per una tv diversa, impegnata ma non di sinistra (e nemmeno troppo di destra a dire il vero) un'occasione sprecata dalla RAI in nome dell'Auditel, quando invece come servizio pubblico dovrebbe badare più se non soprattutto alla qualità delle trasmissioni che noi paghiamo con il canone.

Intanto il signor Travaglio e la solita intellighenzia di sinistra se la ridono. Vuol dire che preferiscono trasmissioni diverse e che tanto danno alla cultura del nostro paese. Ognuno ha ciò che si merita, noi ad Anno Zero ed all'Isola preferiremmo altro, ma non contiamo nulla. Vorrà dire che ci consoleremo con un buon libro, magari d'arte.

Alla prossima.

mercoledì 18 maggio 2011

Amministrative 2011–PDL e PD arretrano, aumentano i movimenti estremisti!


Quattro i comuni al voto, Milano governata dal centrodestra, Torino, Napoli e Bologna governate dal centrosinistra. Com'è andata? Torino e Bologna al centrosinistra, Napoli al ballottaggio tra IDV (Italia dei valori) e centrodestra, Milano al ballottaggio tra il candidato comunista Pisapia e Letizia Moratti per il centrodestra.

Questi i fatti, veniamo alle considerazioni:
- innanzitutto prendiamo atto della sconfitta di Berlusconi nel suo personale (quanto discutibile) referendum sul governo (da queste elezioni una spinta per il governo aveva dichiarato nei giorni scorsi).
- il centrodestra a parte Milano tiene abbastanza bene soprattutto al sud cala leggermente a nord.
Letizia Moratti e Pisapia
- il centrosinistra esce sempre più diviso dalla tornata elettorale, avanzano i partiti estremisti cala il PD.
- il PD e quindi la sinistra moderata o di alternativa di governo ha perso le elezioni, nonostante le dichiarazioni di Bersani vogliano convincere del contrario. Perché? 1. ha perso a Milano (il candidato Pisapia è vicino a Vendola e rifondazione comunista ed ha sconfitto alle primarie il candidato PD); 2. ha perso a Napoli dove nemmeno raggiunge il ballottaggio sconfitto dall'IDV; 3. la vittoria a Bologna è arrivata per meno di mezzo punto percentuale quindi per il rotto della cuffia, con una buona affermazione di Lega e Grillo; 4. a Torino ha si vinto Fassino ma con un crollo di una dozzina di punti rispetto a 5 anni fa.
- Terzo polo e soprattutto FLI non pervenuti!
- Pareggio sostanziale per la Lega Nord che tuttavia triplica i consensi a Milano rispetto alle comunali del 2006 (anche se il calo rispetto alle regionali è di circa 4 punti), supera il 30% con il suo candidato a Bologna ma non sfonda a Torino.

Lettieri e De Magistris
Ma allora non ha vinto nessuno? Non proprio, o meglio soprattutto ha perso l'Italia, cala la coalizione al governo e cala la potenziale alternativa di governo (PD). Quindi? Vincono manettari e comunisti (eh si non sono scomparsi). Vince Di Pietro che a Napoli porta DeMagistris al ballottaggio, vincono Vendola, Rifondazione e i centri sociali con Pisapia a Milano, vince Grillo un pò dappertutto con l'affermazione dei suoi non-candidati (con la perla (?) di Bologna al 10%!!).
Quindi è tutto perduto? No, oppure, ancora no, perché Milano non è ancora persa; Napoli nemmeno; ed analizzando i dati di Milano la la situazione non è irrecuperabile. Guardando le cifre notiamo che il CS (centrosinistra guadagna poco meno di un punto rispetto al 2006 passando dal 46,98% (con Bruno Ferrante) al 47,88% (con Pisapia). Ma soprattutto vista la corsa al voto a sinistra per cacciare l'odiato Berlusconi è molto probabile che alzare quel 48% sarà molto difficile, visto che tutti gli elettori a sinistra sono andati al voto, quelli che hanno latitato sono quelli a destra. I voti non li ha guadagnati Pisapia ma li ha persi la Moratti, perché? Difficile dirlo, molte le opzioni, dal candidato sbagliato, alle campagne di fango dei media, alla scarsa comunicazione del governo sul suo operato, alla stanchezza di un elettorato un pò deluso, al mancato boom della Lega, o forse tutte queste motivazioni assieme. Non è tutto perso dicevamo, sempre che l'astensionismo a destra cali e che il timore di vedere Pisapia (ciò che rappresenta più che lui in particolare) a palazzo Marino convinca anche i milanesi di centrodestra e moderati più riluttanti a votare per la Moratti.

Il segnale al governo c'è stato, ora però sarebbe masochistico andare oltre. Alla prossima.

MOTOGP–STONER, Dovizioso, Rossi

Casey Stoner vince il Gran Premio di Francia su Honda, ma la notizia riguarda gli altri due gradini del podio. Tutti italiani, con Andrea Dovizioso sempre su Honda e Valentino Rossi su Ducati rispettivamente secondo e terzo, con il Dovi che per la seconda gara consecutiva riesce a battere il dottore praticamente sul traguardo. Ma il ritorno sul podio di Rossi (il primo da quando è passato alla ducati) è un evento che fa ben sperare per il seguito della stagione, anche se dovuto all’errore di altri è comunque un risultato che da morale e dice che la strada intrapresa per il recupero è quella giusta. Un brutto errore di Marco Simoncelli pregiudica la sua gara (da terzo finirà quinto) e soprattutto quella di Pedrosa caduto in seguito ad un maldestro ed azzardato sorpasso forzato e finito in infermeria con una clavicola rotta (dovrebbe recuperare per Barcellona). Si sono dimostrate quindi giustificate le lamentele in settimana di Lorenzo riguardo la guida sempre al limite del regolamento da parte del Sic.

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