mercoledì 16 novembre 2011

11-11 BlogNotes - Elezioni o Mario Monti al governo?

il_senatore_vita_mario_montiL’Italia è un paese strano, ormai dovremmo saperlo, ma è sempre difficile non rimanere spiazzati. Con le dimissioni del governo Berlusconi, tanto agognate dalla sinistra dall’inizio della legislatura, in ogni altra democrazia che si rispetti il passo successivo sarebbe quello di andare alle elezioni per ridare voce al popolo. Popolo che dovrebbe essere sovrano (Costituzione: Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.). Invece no. Sia a sinistra che a destra sembra prevalere la volontà di fare qualche cosa di diverso, governo tecnico, governo tecnico-politico, governo delle larghe intese, governo papocchio. Da tempo si fa il nome di Mario Monti, sconosciuto ai più, è diventato all’improvviso il “salvatore della patria”, nominato addirittura senatore a vita dal presidente Napolitano. Investitura che dovrebbe essere concessa, oltre che agli ex-presidenti della repubblica, a personalità che si siano contraddistinte nella vita della nazione per meriti particolari. Quali siano i meriti di Monti è un mistero.
Le domande sono tante e non hanno risposta. Perché un governo Monti? E soprattutto per fare cosa? Quale programma sarebbe attuato dal suo governo? E con quale maggioranza? Senza contare che difficilmente si potrebbe pensare ad un governo a scadenza breve, è certo che in caso di nomina andrebbe fino a fine legislatura per “gli interessi superiori”.
Le posizioni più lineari paiono quelle di Lega e IDV che vogliono le elezioni, perché un qualsiasi altro governo rispetto a quello Berlusconi sarebbe un ribaltamento della volontà popolare, meglio tornare agli elettori e lasciar decidere a loro.
Altro aspetto ma non ultimo è quello dell’appoggio internazionale che sembra avere Monti, sia Sarkozy che Obama sembrano caldeggiare un suo governo. Chiediamoci perché e se veramente l’Italia merita di essere governata dall’esterno (perché così sarebbe) ovverosia dall’Europa (cioè Francia e Germania) con lettere e direttive per difendere interessi che italiani non sono (le banche francesi e tedesche in crisi, etc.). In Spagna Zapatero si è dimesso ed andranno alle elezioni, nessuno urla al rischio di disastri spagnoli come avviene in Italia da certi ambienti: “non si può andare a votare perché sarebbe una catastrofe per l’Italia”. E’ una politica autoreferenziale, che invece di rimettersi alle decisioni degli elettori decide di fare un giro di poltrone (e di anni utili alla pensione), Monti salvatore della patria? Speriamo di non scoprirlo mai e di poter essere artefici del nostro destino nelle urne elettorali.
Andiamo al VOTO! Non truffateci ancora!
Alla prossima.

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